Rendicontazione ESG per le PMI Non Quotate: VSME di EFRAG
A metà dicembre 2024 l’organismo EFRAG ha ufficializzato il rilascio dei nuovi Standard VSME (Voluntary Sustainability Reporting Standard), con l’intento di agevolare le piccole e medie imprese non quotate nell’elaborare un resoconto di sostenibilità chiaro e coerente.
I VSME si presentano come una variante facoltativa e semplificata degli ESRS (European Sustainability Reporting Standards), già applicabili alle grandi aziende soggette alla CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive). In tal modo, anche le realtà imprenditoriali di dimensioni ridotte, ma non obbligate per legge, hanno l’opportunità di adottare uno schema di rendicontazione ESG più armonizzato e trasparente, con vantaggi potenziali in termini di reputazione, accesso al credito sostenibile e relazioni con i principali stakeholder.
Gli Standard VSME sono ripartiti in due “pacchetti” di riferimento: il Modulo Base e il Modulo Comprensivo. Grazie a questa struttura modulare, le PMI possono scegliere il livello di dettaglio maggiormente adeguato alla propria realtà, alle richieste dei partner commerciali e agli obiettivi di comunicazione interna ed esterna.
Sommario
- PUBBLICAZIONE NUOVI STANDARD VSME.
- ESRS VSME: DEFINIZIONE E IMPATTO PER LE PMI NON QUOTATE.
- OBIETTIVI DEI VSME PER LE PMI NON QUOTATE.
- VSME: DESTINATARI E AMBITO DI APPLICAZIONE.
- MODULO BASE.
- MODULO COMPRENSIVO.
- RIFLESSIONI.
- SVILUPPI FUTURI PER I VSME.
- CONCLUSIONI
- DOCUMENTI EFRAG.
1. PUBBLICAZIONE NUOVI STANDARD VSME
Come accennato, la pubblicazione avvenuta il 17 dicembre 2024 rappresenta una tappa importante verso l’adozione di metodologie unificate per la rendicontazione in ambito ambientale, sociale e di governance nelle imprese minori.
Con i VSME, EFRAG mira a rendere più fruibili i princìpi ESG, invitando le aziende di piccola e media dimensione, non incluse nella CSRD, a voler comunque comunicare le proprie iniziative di sostenibilità. La finalità è duplice:
- Dare supporto a PMI, microimprese e medie imprese che desiderano essere più trasparenti e gestire al meglio i rischi e le opportunità legate all’ESG.
- Facilitare l’interazione con partner commerciali, banche e investitori, particolarmente interessati a valutare l’affidabilità di un’azienda anche in termini di performance ESG.
I VSME si presentano dunque come un’innovazione che può colmare il divario tra le grandi società obbligate alla rendicontazione e le piccole realtà che, pur non ricadendo nella CSRD, vogliono posizionarsi nel mercato come organizzazioni sostenibili e pronte al confronto con standard internazionali.
2. ESRS VSME: DEFINIZIONE E IMPATTO PER LE PMI NON QUOTATE
Gli ESRS VSME rappresentano l’evoluzione dei concetti contenuti nelle norme di rendicontazione già predisposte per le imprese di dimensioni maggiori. Tuttavia, l’elemento di novità è la semplificazione dell’intero impianto, con l’obiettivo di:
- Ridurre la complessità e i costi legati alla raccolta e all’analisi dei dati.
- Fornire un riferimento coerente per chi desidera comunicare il proprio impegno in ambito ESG, pur non essendo obbligato a farlo.
- Standardizzare le informazioni, così da renderle confrontabili e riconoscibili dagli investitori attenti alla finanza sostenibile.
Le PMI non quotate che decidono di aderire ai VSME possono segnalare ai loro stakeholder – ad esempio banche, fondi di investimento, clienti corporate – la volontà di applicare linee guida in tema di protezione ambientale, tutela sociale e buona governance. Tale trasparenza può facilitare l’accesso a prestiti dedicati, come i Sustainability Linked Loan, e rispondere alle richieste delle imprese più grandi che, in ottica di filiera, cercano fornitori affidabili e conformi a standard ESG.
3. OBIETTIVI DEI VSME PER LE PMI NON QUOTATE
I VSME sono stati progettati per:
- Fornire un quadro semplificato, alla portata di piccole organizzazioni, aiutandole a strutturare e comunicare i propri dati relativi alle questioni di sostenibilità.
- Incentivare la transizione verso modelli di business più responsabili, incoraggiando anche le PMI non quotate a considerare strategie di riduzione delle emissioni, di ottimizzazione dell’impiego delle risorse e di miglioramento delle condizioni di lavoro.
- Ridurre l’eterogeneità delle rendicontazioni ESG, spesso sviluppate in modo frammentario, promuovendo una base di indicatori comune, utile a confrontare i risultati tra varie realtà produttive.
- Facilitare la risposta a domande pressanti di mercato: molte imprese e istituzioni finanziarie desiderano informazioni sulla performance ambientale, sociale e di governance dei partner. Un quadro di riferimento volontario ma riconosciuto può soddisfare tale esigenza.
- Promuovere la trasparenza come fattore di competitività, poiché una PMI attenta all’ESG risulta più attrattiva per investitori interessati a progetti sostenibili e per grandi gruppi industriali che selezionano fornitori con requisiti specifici in materia di responsabilità sociale e ambientale.
4. VSME: DESTINATARI E AMBITO DI APPLICAZIONE
Gli standard VSME si rivolgono alle micro, piccole e medie imprese che non rientrano nei vincoli legislativi della CSRD, ma che intendono adottare prassi di rendicontazione ESG in maniera spontanea. L’Unione Europea definisce le PMI nel seguente modo:
- Microimprese: dimensioni minime, con bilanci e ricavi molto contenuti (es. fino a €450.000 di stato patrimoniale e €900.000 di giro d’affari), e un numero di addetti generalmente entro le 10 unità.
- Piccole imprese: capacità patrimoniali e di fatturato più elevate rispetto alle microimprese, ma comunque sotto soglie quali €5 milioni di totale bilancio e €10 milioni di vendite.
- Medie imprese: ulteriormente scalate verso l’alto, con limiti di €25 milioni di bilancio e €50 milioni di fatturato, e un massimo di 250 addetti. (Il testo precedente menzionava in parte i 50 dipendenti come media, ma i requisiti possono variare a seconda delle fonti normative. È bene fare riferimento a quelle precise per la definizione di PMI.)
Poiché tali realtà non sono legalmente obbligate a stendere un report di sostenibilità secondo la CSRD, l’adozione del framework VSME resta una scelta strategica che riflette l’interesse nel dimostrare responsabilità ESG e incrementare la propria solidità reputazionale. L’uso degli standard VSME diviene così un fattore di differenziazione e di potenziale vantaggio competitivo sul mercato.
5. MODULO BASE
Il Modulo Base rappresenta il livello essenziale di rendicontazione VSME, ripartito in undici sezioni (da B1 a B11), che consentono una panoramica sintetica delle principali aree ESG:
- B1 – Dati introduttivi: Spiega i confini del report, specificando se si tratta solo del Modulo Base o include anche quello Comprensivo. Raccoglie informazioni di base sull’organizzazione.
- B2 – Strategie e piani di transizione: Offre indicazioni sulle principali iniziative green dell’impresa, sul consumo di risorse naturali e sulle politiche ESG in fase di elaborazione o già implementate.
- B3 – Energia ed emissioni climalteranti: Rende conto del consumo di energia, suddiviso per fonti (rinnovabili e non), e delle emissioni di gas serra (Scope 1, 2 e, se possibile, 3).
- B4 – Impatti ambientali diretti: In questa sezione si illustrano eventuali sforamenti o emissioni inquinanti verso acqua, aria e suolo, con numeri o stime per ogni tipologia di contaminante.
- B5 – Biodiversità e conservazione: Indica se i siti produttivi si trovano vicino ad aree protette o habitat sensibili.
- B6 – Risorse idriche: Presenta il volume di acqua prelevato, la suddivisione tra fonti e, se rilevante, il prelievo in zone a elevato stress idrico.
- B7 – Economia circolare e rifiuti: Rivela le politiche di riduzione, riutilizzo, riciclo dei materiali, compresi gli scarti generati e la percentuale effettivamente reimmessa nel ciclo produttivo.
- B8 – Personale e relazioni di lavoro: Dettaglia la composizione della forza lavoro, la tipologia dei contratti, il ricambio di dipendenti e l’eventuale parità di genere.
- B9 – Salute e sicurezza: Riporta gli indicatori sugli incidenti, gli infortuni gravi e le malattie professionali, con numeri e tassi di incidenza.
- B10 – Remunerazione e formazione: Specifica le modalità retributive, l’uso di contrattazione collettiva, eventuali programmi di aggiornamento e l’ammontare di ore di formazione media per persona.
- B11 – Integrità e anticorruzione: Illustra la presenza di sanzioni o condanne per reati legati a corruzione, concussione o altre attività illecite nel periodo di rendicontazione.
Questo Modulo Base è pensato per offrire, con una mole di dati gestibile, una fotografia chiara della situazione ESG aziendale.
6. MODULO COMPRENSIVO
Il Modulo Comprensivo si configura come un livello superiore di approfondimento. È destinato alle PMI che vogliano fornire informazioni aggiuntive, magari perché soggette a richieste mirate da parte di stakeholder o per rafforzare la propria credibilità.
Eccone i contenuti principali:
- C1 – Modello di business e innovazione sostenibile: Descrive la struttura del business, con focus sulle azioni per limitare gli effetti negativi sull’ambiente e sulle comunità.
- C2 – Piani futuri di sviluppo ESG: Approfondisce le politiche e le iniziative future previste per la transizione verso modelli produttivi a minor impatto.
- C3 – Obiettivi di contenimento delle emissioni di gas serra: Dettaglia i target di riduzione della CO2, con scadenze e metriche di misurazione dei progressi, allineandoli se possibile agli scenari climatici raccomandati.
- C4 – Rischi connessi ai cambiamenti climatici: Elenca gli eventuali rischi fisici (ad esempio alluvioni, siccità) e transitori (nuove normative) che possono influenzare la continuità del business.
- C5 – Approfondimenti sul personale: Accresce i dati già presenti, includendo analisi più specifiche su diversità, inclusione e piani di sviluppo professionale.
- C6 – Processi e procedure per i diritti umani: Chiarisce quali meccanismi l’azienda adotta per rispettare i principi internazionali sui diritti fondamentali delle persone.
- C7 – Segnalazioni di impatti negativi su diritti umani: Riporta, qualora esistano, casi di violazioni significative e le azioni correttive adottate.
- C8 – Entrate legate a settori specifici: Indica la percentuale di ricavi derivanti da prodotti o servizi ritenuti “sostenibili” o da filiere rientranti nei parametri UE.
- C9 – Diversità nei vertici aziendali: Approfondisce la composizione del board e di altri organi direttivi, esaminando eventuali politiche a tutela delle pari opportunità.
Questo modulo si aggiunge alle informazioni del Modulo Base, garantendo una rendicontazione più esaustiva.
7. RIFLESSIONI
La creazione degli Standard VSME sottolinea la crescente rilevanza della sostenibilità anche per realtà imprenditoriali di dimensioni medio-piccole. Nel panorama competitivo odierno, i requisiti ESG non sono più un requisito limitato alle multinazionali o ai gruppi quotati, ma una leva di credibilità e di valore aggiunto anche per le imprese che non raggiungono le soglie fissate dalla CSRD.
Pur non essendo ancora un vincolo giuridico, molti partner commerciali, istituti di credito e consumatori finali guardano con favore alle aziende che decidono di intraprendere volontariamente un percorso di rendicontazione ESG. In un contesto dove la finanza verde assume un ruolo strategico, le PMI in anticipo su questi temi possono beneficiare di tassi di interesse agevolati, riconoscimenti da parte della comunità e minori rischi di esclusione dalle catene di approvvigionamento di grandi imprese.
8. SVILUPPI FUTURI PER I VSME
EFRAG ha anticipato alcuni passi programmati entro il 2025 per rafforzare ulteriormente i VSME:
- Piattaforme digitali: realizzazione di portali interattivi e tool informatici concepiti per facilitare la compilazione dei due moduli, semplificando l’input di dati, la verifica delle metriche e la generazione automatica di report.
- Materiali didattici: preparazione di linee guida, webinar, manuali e casi studio pratici per formare le PMI sull’uso dei VSME, rispondendo alle principali sfide riscontrate durante la fase iniziale di adesione.
- Eventi di divulgazione: incontri, convegni e workshop internazionali dedicati alla divulgazione delle opportunità e degli strumenti di supporto per le piccole e medie imprese.
- Revisione ed evoluzione: possibilità che, in base al feedback ricevuto dalle imprese, gli standard subiscano aggiornamenti o correzioni per migliorarne la fruibilità e la coerenza con le nuove politiche UE in materia di clima, biodiversità e inclusione sociale.
9. CONCLUSIONI
I VSME rappresentano, di fatto, un notevole sforzo di uniformazione e semplificazione dedicato alle imprese di piccole e medie dimensioni che vogliano entrare nel percorso di rendicontazione ESG. Sebbene la partecipazione rimanga su base volontaria, i benefici potenziali sono molteplici: migliori opportunità di finanziamento verde, maggiore fiducia da parte di stakeholder esterni e interni, allineamento progressivo alle normative in via di definizione e una migliore consapevolezza dei rischi e delle opportunità legati alla sostenibilità.
Per i titolari d’azienda che desiderano restare competitivi in un mercato in rapida evoluzione, è consigliabile tenere in considerazione la strada offerta dai VSME, soprattutto se si desidera consolidare la reputazione del proprio marchio, ridurre i costi operativi grazie a strategie più efficienti e anticipare i possibili requisiti futuri delle filiere o delle banche in materia di responsabilità sociale e ambientale.
10. DOCUMENTI EFRAG
Per approfondire, EFRAG mette a disposizione vari materiali scaricabili, tra cui:
- Bozze di consultazione rilasciate nel mese di gennaio 2024: documenti preliminari sui VSME, utili a comprendere l’iter di sviluppo e le prime linee guida diffuse al pubblico.
- Voluntary Sustainability Reporting Standard for Non-Listed SMEs (VSME), pubblicato a dicembre 2024: il testo definitivo per l’adozione degli standard, con esempi pratici e suggerimenti di compilazione dei due moduli.
Si raccomanda di consultare direttamente il portale EFRAG per visionare i testi aggiornati, le FAQ e le eventuali appendici esplicative. La versione ufficiale degli standard VSME, corredata dalle linee guida aggiuntive, rappresenta la fonte più autorevole per chi desidera applicare con rigore i principi e le metriche illustrati in questo nuovo framework.